Dio non vuole che tu senta sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né che tu ne goda, se non quanto basta per servirsene nelle occasioni. Ahimè!, quanto siamo felici di essere noi tenuti sì strettamente dal nostro celeste tutore! Non dobbiamo fare altro che ciò che facciamo, cioè amare la divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue braccia e nel suo seno.  No, mio Dio, io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù. (Padre Pio; Epistolario III, pp. 421s. )
Gesù mio, salva tutti; io mi offro vittima per tutti; rafforzami, prendi questo cuore, riempilo del tuo amore e poi comandami ciò che vuoi. (Padre Pio; Buona giornata, 30 giugno)
Vedete quanti dispregi e quanti sacrilegi si commettono dai figliuoli degli uomini verso l'umanità sacrosanta del suo Figliuolo nel sacramento dell'Amore? A noi tocca, giacché dalla bontà del Signore siamo stati prescelti nella sua Chiesa, al dir di san Pietro, a «regale sacerdozio» (1Pt 2,9), a noi tocca, dico, difendere l'onore di questo mansuetissimo Agnello, sempre sollecito quando si tratta di patrocinare la causa delle anime, sempre muto allorché trattasi della propria causa. (Padre Pio; Epistolario III, pp. 62s. )
Io fo punto, perché la campana mi chiama e mi sollecita; ed io me ne vado al torchio della Chiesa, al santo altare, dove continuamente stilla il vino sacro del sangue di quell'uva deliziosa e singolare di cui a soli pochi fortunati è permesso inebriarsi. Là — come voi sapete, non posso fare altrimenti — io vi presenterò al celeste Padre nell'unione del suo Figlio, il quale, per il quale e mediante il quale io sono tutto vostro nel Signore. (Padre Pio; Epistolario III, pp. 588s. )

In questi tempi così tristi di morta fede, di empietà trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle carni immacolate del divino Agnello. (Padre Pio; Buona giornata, 27 giugno)

In questi tempi così tristi di morta fede, di empietà trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle carni immacola

In questi tempi così tristi di morta fede, di empietà trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle carni immacolate del divino Agnello. (Padre Pio; Buona giornata, 27 giugno)

Ogni santa messa ben ascoltata e con devozione, produce nella nostra anima effetti meravigliosi, abbondanti grazie spirituali e materiali, che noi stessi non conosciamo. Per tal fine non spendere inutilmente il tuo denaro, sacrificalo e vieni su per ascoltare la santa messa. Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la santa messa. (Padre Pio; Buona giornata, 26 giugno)

Ogni santa messa ben ascoltata e con devozione, produce nella nostra anima effetti meravigliosi, abbondanti grazie spirituali e materiali, che noi stessi non conosciamo. Per tal fine non spendere inutilmente il tuo denaro, sacrificalo e vieni su per ascoltare la santa messa. Il mondo potrebbe stare

Ogni santa messa ben ascoltata e con devozione, produce nella nostra anima effetti meravigliosi, abbondanti grazie spirituali e materiali, che noi stessi non conosciamo. Per tal fine non spendere inutilmente il tuo denaro, sacrificalo e vieni su per ascoltare la santa messa.  Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la santa messa. (Padre Pio; Buona giornata, 26 giugno)

Nell'assistere alla santa messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s'immola per te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia. Quando stai bene, la messa l'ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici. (Padre Pio; Buona giornata, 25 giugno)

Nell'assistere alla santa messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s'immola per te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia. Quando stai bene, la messa l'ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici. (Padre Pio; Buona giornata, 25 giugno)

Nell'assistere alla santa messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s'immola per te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia.  Quando stai bene, la messa l'ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici. (Padre Pio; Buona giornata, 25 giugno)

Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. È parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un'anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma di essere fatta partecipe dei suoi medesimi dolori. (Padre Pio; Epistolario I, pp. 335)

Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. È parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un'anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma di essere fatta parte

Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. È parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un'anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma di essere fatta partecipe dei suoi medesimi dolori. (Padre Pio; Epistolario I, pp. 335)
Se non ti è concesso di poterti trattenere a lungo in preghiera, in letture, ecc. , non devi per questo sconfortarti. Finché avrai Gesù sacramentato ogni mattina, devi stimarti fortunatissima.  Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell'anima ed egli verrà e resterà sempre unito con l'anima mediante la sua grazia ed il suo santo amore.  Vola con lo spirito dinanzi al tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame e parla e prega ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente. (Padre Pio; Epistolario III, pp. 448)

Non ti sconfortare se non riesci a fare tutto come tu desideri, sforzati di praticare ciò che sei tenuto a praticare e non venir meno in nulla a riguardo, nulla curandoti se in questo sperimenti conforto o noia e fastidio. Il tuo fine in questo sia sempre retto. (Padre Pio; Epistolario IV, pp. 394)

Non ti sconfortare se non riesci a fare tutto come tu desideri, sforzati di praticare ciò che sei tenuto a praticare e non venir meno in nulla a riguardo, nulla curandoti se in questo sperimenti conforto o noia e fastidio. Il tuo fine in questo sia sempre retto. (Padre Pio; Epistolario IV, pp. 394)

Non ti sconfortare se non riesci a fare tutto come tu desideri, sforzati di praticare ciò che sei tenuto a praticare e non venir meno in nulla a riguardo, nulla curandoti se in questo sperimenti conforto o noia e fastidio. Il tuo fine in questo sia sempre retto. (Padre Pio; Epistolario IV, pp. 394)
«Padre, perché piangete quando ricevete Gesù nella santa comunione?». Risposta: «Se la Chiesa emette il grido: "Non sdegnasti il seno della Vergine", parlando dell'incarnazione del Verbo nel seno dell'Immacolata, cosa non si dirà di noi miserabili?! Ma Gesù ci ha detto: "Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà la vita eterna"; e allora accostiamoci alla santa comunione con tanto amore e timore. Tutta la giornata sia preparazione e ringraziamento alla santa comunione». (Padre Pio; Buona giornata, 21 giugno)

«Padre, mi sento indegno della santa comunione. Ne sono indegno!». Risposta: «È vero, non siamo degni di un tal dono; ma altro è accostarsi indegnamente col peccato mortale, altro è non essere degni. Indegni siamo tutti; ma è lui che ci invita, è lui che lo vuole. Umiliamoci e riceviamolo con tutto il cuore pieno d'amore». (Padre Pio; Buona giornata, 20 giugno)

«Padre, mi sento indegno della santa comunione. Ne sono indegno!». Risposta: «È vero, non siamo degni di un tal dono; ma altro è accostarsi indegnamente col peccato mortale, altro è non essere degni. Indegni siamo tutti; ma è lui che ci invita, è lui che lo vuole. Umiliamoci e riceviamolo con tutto

«Padre, mi sento indegno della santa comunione. Ne sono indegno!».  Risposta: «È vero, non siamo degni di un tal dono; ma altro è accostarsi indegnamente col peccato mortale, altro è non essere degni. Indegni siamo tutti; ma è lui che ci invita, è lui che lo vuole. Umiliamoci e riceviamolo con tutto il cuore pieno d'amore». (Padre Pio; Buona giornata, 20 giugno)
Figli miei, non è mai troppo per prepararsi alla santa comunione. (Padre Pio; Buona giornata, 19 giugno)
Gesù mio, dolcezza mia, e come posso vivere senza di te? Vieni sempre, Gesù mio, vieni, possiedi tu solo il mio cuore. (Padre Pio; Buona giornata, 18 giugno)
Il Cuore del nostro divin Maestro non ha legge più amabile di quella della dolcezza, dell'umiltà e della carità. (Padre Pio; Buona giornata, 17 giugno)
Nel tumultuare delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga la cara speranza della sua inesauribile misericordia. Corriamo fidenti al tribunale di penitenza, ove egli con ansia di padre in ogni istante ci attende; e, pur consapevoli della nostra insolvibilità dinanzi a lui, non dubitiamo del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori. Poniamo su di essi, come ce l'ha posta il Signore, una pietra sepolcrale. (Padre Pio; Buona giornata, 16 giugno)
Anche ammesso tu avessi commesso tutti i peccati di questo mondo, Gesù ti ripete: ti sono rimessi molti peccati perché molto hai amato. (Padre Pio; Buona giornata, 15 giugno)
Approvo che tu ti adoperi a guadagnare anime a Gesù, insegnando loro il modo di piacergli. Fai pure la santissima comunione per il Santo Padre. (Padre Pio; Epistolario III, pp. 459)
Gesù ti sia sempre, ed in tutto, scorta, sostegno e vita! (Padre Pio; Buona giornata, 13 giugno)
Gesù, ti voglio bene assai;. . . è inutile che te lo ripeta, ti voglio bene, Amore, Amore! Tu solo!. . . a te solo lode. (Padre Pio; Buona giornata, 12 giugno)
Gesù mio, dolcezza mia, amor mio, amore che mi sostiene. (Padre Pio; Buona giornata, 11 giugno)
Oh se avessi infiniti cuori, tutti i cuori del cielo e della terra, della Madre tua, o Gesù, tutti, tutti li offrirei a te! (Padre Pio; Buona giornata, 10 giugno)
Amiamo Gesù per la sua grandezza divina, per la sua potenza nel cielo e sulla terra, per i suoi meriti infiniti, ma anche e soprattutto per ragioni di gratitudine. Se egli fosse stato con noi meno buono, piu severo; quanto meno avremmo peccato!. . . Ma il peccato, quando è seguito dal dolore profondo di averlo commesso, dal proponimento leale di non ripeterlo più, dalla sensazione viva del gran male che con esso abbiamo arrecato alla misericordia di Dio; quando, lacerate le più dure fibre del cuore, riesce a far scaturire da queste lacrime cocenti di pentimento e di amore, il peccato stesso, figliuolo mio, diventa allora un gradino che ci avvicina, che ci innalza, che più sicuramente ci conduce a lui. (Padre Pio; Buona giornata, 9 giugno)
Nelle tentazioni combatti da forte con le anime forti e combatti assieme col supremo duce; nelle cadute non te ne stare lì prostrata di spirito e di corpo; umiliati molto, ma senza perderti d'animo; abbassati, senza degradarti; lava le tue imperfezioni e le tue cadute con sincere lacrime di contrizione, senza mancare di fiducia nella divina bontà, che rimarrà sempre più grande della tua ingratitudine; proponi di emendarti, senza presumere di te stessa, ma la tua fortezza deve essere riposta in Dio solo; confessa sinceramente, in ultimo, che se Dio non fosse la tua corazza ed il tuo scudo, tu saresti incautamente trafitta da ogni specie di peccato. (Padre Pio; Epistolario III, pp. 698)